Su LIVE, intervento della presidente SIMA sul tema: “Adolescenti. Lo smartphone è meglio dello sport”.

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Spiega la dottoressa Gabriella Pozzobon: «L’attività fisica influenza positivamente alimentazione e peso, sia nel senso del controllo ponderale, sia perché con l’attività fisica diminuisce la massa grassa e aumenta quella magra. Sono importanti gli effetti sulla struttura muscolo-scheletrica — soprattutto nel caso di sport che risentono del carico gravitazionale, perché con l’esercizio aumentano la densità delle ossa e la tonicità dei muscoli — e sul metabolismo glico-lipidico, con un miglioramento della sensibilità insulinica e una riduzione dell’insulino-resistenza che, letta in termini non medici, significano: prevenzione rispetto al diabete. Infine, vanno considerati gli aspetti neuro-cognitivi. Non soltanto perché le attività ludico-ricreative rivestono fin dai primi anni dì vita un ruolo decisivo nell’esercizio di funzioni cognitive complesse, ma anche perché c’è una correlazione diretta tra attività fisica e tono dell’umore: durante lo sport vengono liberate le endorfine, degli oppioidi endogeni che agiscono sull’encefalo riducendo l’ansia, aumentando la tolleranza al dolore, regolarizzando il sonno e favorendo un generale senso di benessere. Diversi studi dimostrano che i ragazzi che si dedicano seriamente a un’attività sportiva conseguono risultati migliori sul piano del rendimento scolastico e sono sottoposti con minor frequenza a provvedimenti disciplinari».

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