Giovani e medicina estetica

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Emanuele Bartoletti, presidente della Società italiana di medicina estetica (Sime), lancia un allarme: “Sono svariati anni che purtroppo sui social vengono definiti i nuovi criteri di bellezza da parte dei giovani, che postano le loro belle facce sfigurate dall’abuso della chirurgia estetica in giovane età, come il filler alle labbra. Bisogna sempre rivolgersi a un Medico e che abbia fatto un percorso formativo appropriato. Negli adolescenti, le terapie di medicina estetica sono giustificate solo in caso di pelle seborroica o acneica, oppure in presenza di anomalie vere e proprie (sequele post- traumatiche o asimmetrie congenite). Tutto il resto non ha senso perché acido jaluronico e collagene cominciano ad avere una deplezione dopo i 30 anni, prima è inutile ricorrere a questi trattamenti. Si sta verificando il cosiddetto ‘beauty burnout’, una nuova declinazione di stress esistenziale generata dal dover essere ‘belli a tutti i costi’: si riferisce all’impegno eccessivo nel mantenere standard estetici elevati e percepiti come obbligatori e nasce dalla crescente pressione sociale – dai social media – che porta a dover essere belli sempre. La percezione distorta di sé può portare a una ricerca infinita di miglioramenti. Diventa quindi quasi un lavoro la cura dell’aspetto esteriore, che viene vissuta non più come piacere personale, ma come dovere o prestazione sociale. A questo segue quindi uno stato di stanchezza mentale, fisica ed emotiva causata dalla continua ricerca di un aspetto ‘perfetto’, che porta alla ad eccessivi rituali di bellezza, a cui segue una costante autocritica”.

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