Sanità italiana in crisi, soprattutto al Sud

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Dalla nuova edizione del report Istat ‘Noi Italia 2025’ emerge che mentre l’Europa investe sempre di più nella sanità pubblica, l’Italia continua a restare indietro. Per quanto riguarda invece la quota privata, che proviene dalle tasche dei cittadini, questa ammonta a un quarto della spesa globale. Anche l’assistenza ospedaliera soffre: i posti letto sono appena 3 ogni mille abitanti, tra i più bassi in Europa, con forti squilibri territoriali: la Campania e la Calabria stanno sotto i 2,6 letti per mille abitanti. L’attività ospedaliera non ha ancora recuperato i livelli prepandemici. Anche l’emigrazione sanitaria interregionale è tornata a crescere, dal Centro-Sud verso il Centro-Nord, amplificando il divario assistenziale tra Nord e Sud. Il tasso di mortalità evitabile, che misura i decessi prevenibili sotto i 75 anni, nel Mezzogiorno arriva a quota 20, contro i 15,6 del Nord-Est. Fumo, alcol e obesità rappresentano un rischio importante per gli Italiani: il 19,3% della popolazione è fumatrice, il 15,4% consuma alcol a rischio, e l’11,8% è obeso, con prevalenze più alte nel Sud.

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