Covid, cosa è cambiato dal primo maggio

Condividi:

In Italia, già da maggio, tutti gli indicatori epidemici sono in una fase discendente. Attualmente arrivano in terapia intensiva solo anziani e fragili, per i quali dunque è necessario continuare ad avere cautele, soprattutto considerando la scarsa adesione alle quarte dosi. Destano preoccupazione tuttavia le sottovarianti di Omicron, estremamente contagiose, capaci di causare reinfezioni e di resistere agli anticorpi monoclonali. A livello globale, il bilancio dei oltre due anni di pandemia è pesantissimo: solo in Italia, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, direttamente (a causa della malattia) o indirettamente (a causa dell’impatto sui sistemi sanitari e sulla società) tra il 1 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2021 ci sono stati più di 160mila morti, circa 23mila in più di quelli ufficiali, e in tutto il mondo 14,9 milioni, 2,7 volte in più di quelli notificati. Sin dall’inizio dell’epidemia ancora oggi, l’Italia resta ai vertici delle Nazioni più colpite. Attualmente nel mondo l’epidemia sembra in fase di miglioramento, ma i livelli di attenzione devono restare alti. In Europa, secondo l’Agenzia di Salute Pubblica dell’Unione europea, oramai tra il 70% e l’80% della popolazione potrebbe essere stata contagiata dal Covid-19, molti in maniera inconsapevole. Considerando ciò e l’elevata copertura vaccinale, potremmo essere a una svolta positiva, se l’emergere di varianti che superano l’immunità conseguita non desse una nuova chance alla pandemia. Da maggio, in Italia sono state adottate nuove regole meno restrittive: stop al Commissario straordinario per l’emergenza epidemiologica Covid-19; stop ai colori alle Regioni; isolamento solo dei malati e autosorveglianza dei contatti; stop a mascherine all’aperto e in bar, ristoranti, negozi, supermercati, ma vanno usate fino al 15 giugno su mezzi di trasporto, in eventi al chiuso, nelle strutture sanitarie; stop a Green pass, tranne fino al 31 dicembre per entrare nelle strutture sanitarie; obbligo vaccinale fino al 31 dicembre per i sanitari e al 15 giugno per gli over 50, il personale scolastico e quello della difesa e sicurezza. Anche a scuola fino a fine anno scolastico si sono adottate regole tendenti a preservare la frequenza in presenza. Lavoro: nel pubblico mascherine raccomandate se affollamento ma non obbligatorie, nel privato obbligo fino al 15 giugno. Smart working: prorogato fino al 31 agosto per i lavoratori del settore privato, fino al 30 giugno per i lavoratori fragili pubblici e privati e per i genitori di figli con fragilità. E’ aperto il dibattito sull’obbligo di mascherine: si tende a puntare alla responsabilità dei cittadini piuttosto che all’obbligo normativo. Sono a sfavore dell’uso a oltranza: il rischio di minore immunizzazione naturale e l’impatto ambientale. Tutte le spiegazioni nel testo.

Vai all’articolo:

https://www.lospeakerscorner.eu/le-nuove-regole-da-primo-maggio/?fbclid=IwAR0YQ3Lc_WmdEFrOn3ns3pdKvps9cgRZIJIw4fdI7VJGsBvs6sIgz6vE6QQ