Adolescenti in Italia: la fotografia dell’Iss attraverso l’Indagine Hbsc.

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Dati interessanti su salute, abitudini, stili di vita e comportamenti degli adolescenti italiani emergono dalla rilevazione 2018 del Sistema di Sorveglianza Hbsc Italia (Health Behaviour in School-aged Children – Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare) promossa dal Ministero della Salute/Ccm (Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie), coordinato dall’Istituto superiore di Sanità assieme alle Università di Torino, Padova e Siena e svolto in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, le Regioni e le Aziende sanitarie locali. Il sistema di Sorveglianza Hbsc raccoglie importanti informazioni su adolescenti di 11, 13 e 15 anni (studenti delle scuole primarie di II grado e scuole secondarie). Questa fascia di età rappresenta una fase cruciale per lo sviluppo dell’individuo, e la comprensione dei determinanti dei fattori di rischio può contribuire alla definizione di politiche e interventi in grado di promuovere l’elaborazione di elementi di prevenzione o correzione. Nella rilevazione 2018, i ragazzi di 11, 13 e 15 anni che hanno risposto al questionario sono stati 58.976, distribuiti in tutte le Regioni italiane (con un tasso di rispondenza complessivo pari al 97,1%); le classi campionate sono state 4.183, distribuite anch’esse in tutte le Regioni d’Italia (con un’adesione pari all’86,3%). L’elevata partecipazione, sia dei ragazzi che delle classi, è indicativa di un buon livello di sinergia tra il settore scolastico e il settore sanitario, nonché di una sensibilità particolare delle famiglie dei ragazzi verso i temi affrontati.

Obesità. Il 16,6% dei ragazzi 11-15 anni è in sovrappeso e il 3,2% obeso. L’eccesso ponderale diminuisce lievemente con l’età, è maggiore nei maschi e nelle Regioni del Sud. Rispetto alla precedente rilevazione effettuata nel 2014, tali valori sono tendenzialmente stabili.

Alimentazione. Tra i comportamenti alimentari scorretti, l’abitudine a non consumare la prima colazione nei giorni di scuola, con prevalenze che vanno dal 20,7% a 11 anni, al 26,4% a 13 anni e al 30,6% a 15 anni. Tale percentuale è maggiore nelle ragazze in tutte le fasce d’età considerate. Questa cattiva abitudine, rispetto al 2014, ha subito un lieve peggioramento, in tutte le fasce di età e per entrambi i generi. Inoltre, solo un terzo dei ragazzi consuma frutta e verdura almeno una volta al giorno, con valori migliori nelle ragazze. Rispetto al 2014, aumenta il consumo, almeno una volta al giorno, di verdura. Pane, pasta e riso sono gli alimenti più consumati in assoluto (1 ragazzo su 2). Le bibite zuccherate/gassate sono consumate maggiormente dagli undicenni e dai maschi (le consumano almeno una volta al giorno: il 14,3% degli undicenni; il 13,7% dei tredicenni; il 12,6% dei quindicenni). Il trend è però in discesa, già dal 2014, per tutte le fasce d’età e senza differenza di genere.

Sport. L’Oms raccomanda almeno 60 minuti di attività motoria moderata-intensa tutti i giorni per i giovani (5-17 anni), includendo il gioco, lo sport, i trasporti, la ricreazione e l’educazione fisica praticate nel contesto delle attività familiari, di scuola e comunità. Nel 2018, la frequenza raccomandata di attività motoria moderata-intensa quotidiana è rispettata dal solo 9,5% dei ragazzi 11-15 anni, e diminuisce con l’età (11 anni: 11,9%; 13 anni: 6,5%; 15 anni: 6,8%) ed è maggiore nei maschi. L’attività fisica risulta in diminuzione rispetto al 2014.

Internet. Le linee guida internazionali raccomandano di non superare due ore al giorno in attività dedicate a guardare uno schermo (videogiochi/computer/internet). Dai dati 2018 si evince che circa un quarto dei ragazzi supera questo limite, con un andamento simile per entrambi i generi e valori in aumento dopo gli 11 anni. Rispetto al 2014 non si riscontra un cambiamento sostanziale. Aumenta la preferenza, soprattutto tra le ragazze, di trascorrere tempo online con gli amici piuttosto che incontrarsi. La preferenza per le interazioni sociali online rispetto agli incontri faccia a faccia è frequentemente considerato un comportamento che contribuisce al rischio di sviluppare un uso problematico dei social media. I giovani che fanno uso problematico dei social media sono l’11,8% delle ragazze e il 7,8% dei ragazzi. Soprattutto le ragazze di 13 anni (19%) dichiarano di essere d’accordo o molto d’accordo nel preferire le interazioni online per parlare dei propri sentimenti. La maggioranza delle ragazze (86,9%) e dei ragazzi (77%) tuttavia ha dichiarato di avere contatti giornalmente o più volte al giorno con la cerchia di amici stretti che frequentano anche faccia a faccia.

Alcol. Nel 2018, il 43% dei 15enni (38% nel 2014) e il 37% delle 15enni (30% nel 2014) ha fatto ricorso al binge drinking (assunzione di 5 o più bicchieri di bevande alcoliche, in un’unica occasione) negli ultimi 12 mesi.

Fumo. La quota totale dei non fumatori di 11-15 anni negli ultimi 30 giorni si mantiene stabile: 89% nel 2018 rispetto a 88% nel 2014. Le 15enni italiane fumano di più rispetto ai coetanei maschi: il 32% delle ragazze rispetto al 25% dei ragazzi ha fumato almeno un giorno nell’ultimo mese.

Droga. il 16% dei 15enni e il 12% delle 15enni ha fatto uso di cannabis nel corso degli ultimi 30 giorni.

Sesso. il 22% degli intervistati (26,2% dei maschi e 17,6% delle femmine) ha avuto rapporti sessuali completi prima dei 15 anni. Il modo prevalentemente utilizzato per evitare gravidanze è il preservativo (70,9% dei maschi e 66,3% delle femmine), seguito dal coito interrotto (37% maschi e 54,5% femmine), dalla pillola (11,1% maschi e 11,5% femmine), poco meno del 6,5% riferisce l’uso di metodi naturali.

Gioco d’azzardo. Oltre 4 studenti su 10 hanno avuto qualche esperienza di gioco d’azzardo nella vita; i ragazzi 15enni risultano esserne coinvolti maggiormente (62%) rispetto alle coetanee (23%). La quota di studenti a rischio di sviluppare una condotta problematica o che possono già essere definiti problematici (presentano almeno due sintomi del disturbo da gioco d’azzardo come per esempio aver rubato soldi per scommettere) è pari al 16%, con un +10% rispetto al 2014.

Bullismo. Rispetto ai coetanei Ue, tra i giovani italiani è meno presente il fenomeno del bullismo. L’Italia risulta essere tra i Paesi europei meno interessati dal bullismo Gli atti di bullismo subìti a scuola decrescono con l’età: coloro che dichiarano di essere stati vittima di bullismo almeno una volta negli ultimi 2 mesi sono il 16,9% degli undicenni, il 13,7% dei tredicenni e l’8,9% dei quindicenni. Rispetto al 2014 il fenomeno è complessivamente in riduzione. Anche la percentuale di coloro che dichiarano di aver subìto azioni di cyberbullismo negli ultimi due mesi diminuisce con l’età (11 anni: 10,1%; 13 anni: 8,5% e 15 anni: 7%).

Percezione della qualità di vita. Gli intervistati dichiarano un’alta percezione della loro qualità di vita, si sentono supportati da amici e compagni di classe e hanno un buon rapporto con genitori insegnanti. Più del 70% dei ragazzi di 11-15 anni parla molto facilmente con i genitori; più dell’80% dichiara di avere amici con cui condividere gioie e dispiaceri e più del 70% di poter parlare con loro dei propri problemi. Infine, oltre il 60% dei ragazzi ritiene i propri compagni di classe gentili e disponibili. Un ragazzo su 2 dichiara che gli insegnanti sono interessati a loro come persone e il 62,4% dei ragazzi dichiara di avere fiducia negli insegnanti.

Tratto da: https://www.epicentro.iss.it/hbsc/indagine-2018