Un gruppo di pedagogisti, psicoterapeuti, neurobiologi, neuropsichiatri infantili del Centro psicopedagogico
per l’educazione e la gestione dei conflitti (Cpp) si è fatto promotore di una petizione sulla piattaforma
‘Change.org’ per chiedere al Governo italiano di proibire di possedere uno smartphone personale prima dei
14 anni e di avere un profilo sui social media prima dei 16, motivando la richiesta con dei dati scientifici: “I
minori derivano due danni dall’uso della tecnologia: uno diretto, legato alla dipendenza in quanto il cervello
emotivo dei minori è molto vulnerabile all’ingaggio dopaminergico dei social media e dei videogiochi, e
l’altro indiretto, perché l’interazione con gli schermi sottrae tempo e occasioni di esperienze nella vita reale
che sono fondamentali per il pieno sviluppo di aree cerebrali implicate nell’apprendimento cognitivo e nella
letto-scrittura. Smartphone e tablet devono essere usati solo dai docenti per arricchire le proposte
didattiche senza prevedere in classe o a casa un uso autonomo degli studenti”.
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