La gastroenterite di origine infettiva, dovuta a virus come Rotavirus, Norovirus, Adenovirus, o a batteri come Escherichia coli, Salmonella, Shigella e Campylobacter, più raramente a parassiti (Giardia) è comune in estate e può causare disidratazione. Si manifesta con nausea, anoressia, vomito, diarrea profusa, crampi addominali, febbre, malessere generale. La sua gravità si valuta in base al peso perduto e alla presenza di segni di compromissione generale (esempio, sete intensa, aumento della frequenza cardiaca e respiratoria, infossamento dei globi oculari, secchezza delle mucose, perdita di turgore cutaneo, riduzione della diuresi, abbattimento, astenia, vertigini, torpore, confusione). Il Norovirus, o virus di Norwalk, è responsabile di epidemie di gastroenterite virale nelle comunità affollate, perché si diffonde facilmente, anche prima che si manifestino i sintomi o dagli asintomatici, e la contagiosità persiste per settimane anche dopo la guarigione. Il virus è trasmesso dal contatto con le persone infette o con cibo, acqua, oggetti e superfici contaminate. Da settembre 2022 sta diffondendosi in Europa e Usa un’epidemia di Shigellosi, causata da un ceppo di Shigella sonnei che mostra resistenza agli antibiotici. L’infezione si contrae attraverso contatto diretto da persona a persona, assunzione di cibo o acqua contaminati, contatto con oggetti infetti. Basta anche una piccola quota di batteri per scatenare l’infezione. Un allarme di questa estate è la diffusione di infezioni gravi nei neonati sostenute da un Enterovirus appartenente a una nuova variante di Echovirus-11 (E-11). Lo scorso maggio, l’allarme è partito dalla Francia. Dopo l’alert diffuso dall’Organizzazione mondiale della sanità, i casi segnalati in tutta Europa fino al 26 giugno sono saliti a 26, di cui 7 in Italia. Nei neonati, che possono contagiarsi durante o dopo il parto, la malattia può decorrere in modo più grave rispetto ai bambini più grandi e agli adulti. Nel Regno Unito sono stati segnalati anche casi di miocardite nei neonati causati da un altro ceppo di Enterovirus. La cosiddetta “diarrea del viaggiatore” colpisce invece chi si reca in aree in via di sviluppo. Può essere causata da vari germi, soprattutto Escherichia coli produttori di enterotossina (ETEC). Sembra essere favorita da ambienti a basso tenore igienico e indebolimento delle difese dell’ospite per stress del viaggio, cambio di dieta, clima e abitudini. E’ detta anche “vendetta di Montezuma”, in quanto la leggenda vuole che nel 1519 Montezuma, grande imperatore azteco, lanciò una maledizione contro le armate di conquistadores europei, in virtù della quale gli invasori, a pochi giorni dallo sbarco, cadevano inesorabilmente preda di forti disturbi gastrointestinali. I soggetti a più alto rischio sono i bambini. Un’altra infezione trasmessa dal cibo è la “Listeriosi”. Listeria monocytogenes è un batterio ubiquitario nell’ambiente e molto resistente: solo la cottura oltre i 65° lo uccide. L’infezione può manifestarsi immediatamente con gastroenterite o complicarsi da 1 a 4 settimane (fino a 3 mesi) con una forma invasiva, come sepsi e meningo-encefalite, soprattutto in soggetti debilitati, immunodepressi e nelle donne in gravidanza. Tra le malattie gastrointestinali prevalenti in estate, l’Epatite A. Si trasmette per via oro-fecale ed è endemica nei Paesi a basso sviluppo socio-economico. Frequentemente si acquisisce da frutti di mare non adeguatamente cotti. Se ci si reca in viaggio in Paesi in cui è endemica, indicata la vaccinazione. Staphyloccus aureus è un batterio responsabile di intossicazioni alimentari che si manifestano entro 24-48 ore dall’assunzione dell’alimento contaminato. Il pesce crudo può contenere “Anisakis”, un verme (nematode). L’uomo è un ospite accidentale nel ciclo biologico di Anisakis, quando ne ingerisce le larve, che non si sviluppano e non si trasmettono ad altri individui, ma danno solo sintomi da intossicazione acuta. Possono anche verificarsi manifestazioni allergiche: orticaria, congiuntivite, fino allo shock anafilattico. Complicazioni possono essere emorragie intestinali, mesenterite, appendicite, peritonite. L’ossuriasi è una infestazione parassitaria intestinale che interessa prevalentemente bambini in età pre-scolare e scolare, e si trasmette da persona a persona. Un prurito o bruciore intenso, avvertito nella zona perianale o genitale soprattutto durante la notte, è il sintomo principale, spesso associato a dolore addominale, diarrea, irrequietezza. Per la diagnosi si usa lo scotch test, applicando la mattina al risveglio senza lavare la parte un nastro adesivo sulla zona anale per poi esaminarlo al microscopio. Le regole di prevenzione delle infezioni gastro-intestinali si fondano soprattutto su igiene personale e degli alimenti. In caso di diarrea per contrastare la disidratazione assumere soluzioni reidratanti orali contenenti sali e glucosio, da preferire alla terapia endovenosa. Il trattamento antibiotico è richiesto solo in caso di infezione da Shigella e Camphylobacter. Generalmente antiemetici e antidiarroici, non sono necessari, i probiotici potrebbe ridurre la durata della malattia. Oggi non si considera appropriato curare le gastroenteriti con digiuno o dieta “in bianco”: la dieta deve essere quella consueta, normocalorica e bilanciata.
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