COVID-19 in Adolescenza

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Le casistiche mondiali dimostrano che bambini e adolescenti (0-19 anni) sono le fasce meno colpite dal Covid-19, sia come incidenza che per gravità clinica. Secondo un modello matematico, i soggetti sotto i 20 anni hanno metà del rischio di contrarre il Covid-19, e una alta probabilità di contrarre una infezione asintomatica. Nelle casistiche cinesi, il 2% di tutti i casi riguardava soggetti fino a 19 anni; solo il 5% con malattia “grave” e lo 0,6% “critica”.

In Europa, uno studio pubblicato su Lancet Child & Adolescent Health su soggetti tra 3 giorni e 18 anni ha rilevato che l’87% di pazienti non ha richiesto ossigeno o cure intensive. In Italia, lo studio dell’Iss pubblicato su Pediatrics riporta che i casi in età evolutiva di Covid-19 sono l’1,8% del totale, con al momento circa 5.000 casi, 2.000 da 0 a 9 anni e 3.000 da 9 a 19 anni.

L’età media risulta di 11 anni, il sesso maschile lievemente prevalente. La malattia è stata lieve nel 32,4% dei casi e grave nel 4,3%, in particolare nei bambini di età ≤6 anni. La sintomatologia è più frequentemente di tipo simil-influenzale oltre i disturbi di olfatto e gusto caratteristici del Covid-19. Il rischio di contrarre la malattia e di complicazioni è tendenzialmente maggiore in caso di patologie preesistenti. Attualmente si ritiene non esserci alcuna correlazione tra la comparsa dei geloni nei bambini e adolescenti (“Erythema Pernio Like”) e l’infezione da SARS-CoV-2.

Rari i casi descritti della grave Sindrome Infiammatoria Multisistemica Covid-correlata (MIS-C), simile per certi versi alla malattia di Kawasaki, che si manifesterebbe in bambini e adolescenti da 2 a 4 settimane dopo l’infezione o l’esposizione a SARS-CoV-2. Secondo uno studio su Jama Pediatrics la carica virale nei bambini più piccoli (<5 anni) è più alta.

Un lavoro pubblicato su JAMA ipotizza però una minore suscettibilità dei bambini all’infezione perché a livello della mucosa nasale c’è una minore concentrazione dell’enzima ACE2, che consente il passaggio del virus nella cellula. In un altro studio pubblicato su Pediatrics risulta che i bambini più spesso contraggono il Covid-19 dagli adulti in famiglia anziché trasmetterlo. Anche nella casistica italiana, l’80% dei bambini ha una documentata infezione contratta in ambito familiare.

Uno studio condotto dal National Institute for Health olandese ha confermato che i bambini al di sotto dei 12 anni sono contagiati quasi sempre da adulti della famiglia, difficilmente dai loro coetanei. Riguardo agli adolescenti, un ampio studio coreano ha documentato che il tasso di infezione all’interno della famiglia risulta più elevato quando a trasmettere l’infezione è un adolescente o un adulto di 60/70 anni.

Dunque gli adolescenti, più dei bambini, possono fare da riserva virale e trasmettere l’infezione ai loro familiari. Portati per natura ad essere spavaldi, sfidare le regole, minimizzare il rischio, nella situazione attuale fluida dell’epidemia italiana gli adolescenti possono rappresentare un pericolo.

 

Per approfondire:

COVID-19 epidemic: Disease characteristics in children. She J, Liu L, Liu W. J Med Virol. 2020 Jul;92(7):747-754. doi: 10.1002/jmv.25807.

Systematic review of COVID-19 in children shows milder cases and a better prognosis than adults. Ludvigsson JF. Acta Paediatr. 2020 Jun;109(6):1088-1095. doi: 10.1111/apa.15270.

SARS-CoV-2 (COVID-19): What do we know about children? A systematic review. Mehta NS, Mytton OT, Mullins EWS et al. Clin Infect Dis. 2020 May 11:ciaa556. doi: 10.1093/cid/ciaa556.

 

Vai all’articolo completo:

http://www.lospeakerscorner.eu/covid-19-in-bambini-e-adolescenti/?fbclid=IwAR2gzc1lYObWxFlNmGMsLKOz5AriJpNgIIA7mfL-ZQuIY2E9oMfpBkyXEkI