Disturbi alimentari, si abbassa l’età media

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BERTELLONI (SIMA): LE FEMMINE TRA 14 E 17 ANNI LE PIU’ COLPITE.
01 Marzo 2010 (DIRE – Notiziario Minori)

Disturbi del comportamento alimentare e adolescenza: un binomio dilagante in cui anoressia e bulimia, tra i disturbi piu’ noti, mietono vittime tra i giovani. I disturbi alimentari riconoscono alla loro base un mosaico di fattori causali: genetici, biologici, familiari, vitali (es. traumi, lutti) e psicologici (insoddisfazione per il corpo, perfezionismo, bassa autostima, difficolta’ a riconoscere e regolare le emozioni, difficolta’ nel controllo degli impulsi e nelle relazioni interpersonali). Di particolare rilievo sembrano essere poi i fattori socio-culturali: l’ideale di magrezza, il culto per l’immagine, la pressione per prestazioni e risultati elevati.
“Il disturbo del comportamento alimentare – spiega Silvano Bertelloni, presidente della Societa’ italiana di medicina dell’adolescenza (Sima)- viene spesso elaborato come una sorta di “soluzione” rispetto ad una situazione di profonda sofferenza.

Tuttavia, nessuno dei vari elementi eziologici puo’, da solo, scatenare la malattia ed influenzarne il decorso. Per questo – avverte l’esperto – e’ sempre necessario un approccio multidisciplinare, sia per la piena comprensione sia per la gestione di queste patologie.”

Nell’adolescenza il disturbo alimentare con caratteristiche cliniche piu’ gravi e’ l’anoressia nervosa, che colpisce particolarmente il sesso femminile con un rapporto di 1-2. L’eta’ in cui si registra il picco d’esordio e’ tra i 14 – 17 anni, anche se l’esperto avverte ” si sta verificando un abbassamento della soglia d’insorgenza del disturbo, con la comparsa sempre piu’ frequentemente in eta’ prepubere, dove la differenza di sesso e’ meno significativa.”

Tra le classi sociali piu’ a rischio vengono segnalate quelle medio-alte dei paesi occidentali, ma la diffusione arriva ormai a tutte le fasce di popolazione e anche alle persone di origine extra-occidentale.

“Stanno aumentando le forme atipiche, disturbi dell’alimentazione non altrimenti specificati o Ednos (Eating Disorder Not Otherwise Specified) – afferma Bertelloni – e tentativi di dimagrimento non necessari tra gli adolescenti. In Usa, un recente studio ha messo in evidenza che il 60% delle ragazze e il 30% dei ragazzi ha cercato di perdere peso nel mese precedente l’indagine. In Italia, e’ stato dimostrato in un campione di oltre 5500 adolescenti (eta’ 12-21 anni) che l’11% dei soggetti era a rischio disturbo alimentare, con una percentuale abbastanza simile tra femmine (11.5%) e maschi (10.2%)”.

L’esperto indica poi le modalita’ per una diagnosi precoce:

“I professionisti delle cure primarie (pediatri di famiglia, medici di medicina generale), hanno un ruolo fondamentale nella diagnosi precoce – dice – anche se questi disturbi risultano ancora troppo spesso misconosciuti tanto che e’ segnalato un ritardo diagnostico in molti soggetti.

Semplici questionari da utilizzare in ambulatorio possono essere di ausilio per superare questo ritardo e permettere un’individuazione piu’ precoce degli adolescenti con disturbi alimentari.”