I protocolli di “Return to Play” all’attività sportiva agonistica dopo infezione da SARS-CoV-2. Che importanza hanno avuto nella salute della popolazione pediatrica?

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Il gruppo di Ugo Giordano dell’Unità Operativa Semplice di Medicina dello Sport dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma, presenta sulla Rivista Italiana di Medicina dell’Adolescenza, Volume 20, n. 3, 2022 e Volume 21, n. 1, 2023, uno studio osservazionale retrospettivo per valutare i risultati dei protocolli italiani di “return to play” per la riammissione alla pratica sportiva agonistica dei minori che hanno contratto il Covid-19. Nello studio, 180 giovanissimi atleti agonisti (<18 anni) sono stati rivalutati dopo un’infezione da SARS-CoV-2 lieve/moderata: nessuno ha mostrato compromissioni cardiorespiratorie alla valutazione di primo e/o secondo livello. Il protocollo italiano per la ripresa dell’attività sportiva è stato semplificato e si è rivelato uno strumento prezioso per la valutazione della salute sia negli atleti adulti che in quelli giovani consentendo loro di riprendere gli allenamenti in sicurezza. La semplificazione dei protocolli ha permesso una più rapida rivalutazione e riammissione alla pratica sportiva dei giovani atleti senza sottovalutare le possibili complicanze legate all’infezione. Infatti in un primo periodo da aprile 2020 a dicembre 2020 i protocolli hanno incluso una serie di test strumentali per consentire l’idoneità allo sport agonistico: test da sforzo cardiopolmonare (CPET) con la valutazione della saturazione periferica di ossigeno prima, durante e dopo l’esercizio mediante l’utilizzo di un pulsossimetro; ecocardiogramma; monitoraggio elettrocardiografico delle 24 ore secondo Holter; test spirometrico completo; prelievi ematici; talvolta TC polmonare. In una seconda fase, nel periodo compreso tra gennaio 2021 e dicembre 2021, il protocollo è stato semplificato eliminando gli emato-chimici. I protocolli attuali sono stati ulteriormente semplificati riducendoli solo a test da sforzo incrementale e test spirometrico completo. Come anche in passato, a seconda dei casi (infezione moderata e grave) possono essere richiesti altri test di approfondimento.

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