Una riflessione di Rosalba Trabalzini, psichiatra della SIMA, su guidagenitori.it, sui rischi dell’intelligenza artificiale per il funzionamento del cervello umano. L’esposizione prolungata ai nuovi sistemi digitali ha dimostrato in adulti cadute di alcune competenze che contraddistinguono l’uomo dagli altri primati, quali la concentrazione, la memorizzazione, l’ideazione, la logicità del pensiero, lo sviluppo delle relazioni sociali e delle emozioni collegate (l’area cerebrale deputata a questa attività è l’amigdala, una piccola formazione a forma di mandorla situata vicino al lobo temporale, che aumenta di dimensioni al crescere delle relazioni sociali di un individuo, ma solo se vis-a-vis, non online). Riguardo all’influenza, ancora poco studiata, di internet sullo sviluppo celebrale degli adolescenti, Joseph Firth ricercatore alla Western Sydney University, studioso delle problematiche psichiche in adolescenza, ricorda che uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori giapponesi su 400 ragazzi forti utilizzatori di internet e pubblicato su Human Brain Mapping, ha mostrato che in chi usava più intensivamente i device erano stati rilevati alcuni effetti negativi sullo sviluppo del cervello: diminuita intelligenza verbale, ridotto incremento di volume di ampie aree del cervello dopo alcuni anni, correlate a linguaggio, attenzione, funzioni esecutive più elevate, emozioni, meccanismi di ricompensa, memoria, ragionamento, manipolazione delle informazioni.