Il rischio suicidario negli adolescenti appartenenti a minoranze sessuali

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Carlo Alfaro, Emma Acampora e Manlio Converti, sulla Rivista Italiana di Medicina dell’Adolescenza Volume 20, n. 3, 2022 e Volume 21, n. 1, 2023, affrontano il tema del suicidio negli adolescenti appartenenti a minoranze sessuali (LGBTI). La suicidalità, che comprende sia il suicidio realizzato, sia i tentativi di suicidio che i “para-suicidi” (forme gravi di autolesionismo che spesso sono i precursori del suicidio; tentativi di suicidio inconsci come la guida pericolosa), rappresenta un grave problema di salute pubblica globale, i cui tassi sono in crescita, anche nei minorenni (che sono la fascia a più alto tasso di mortalità) e soprattutto a seguito della pandemia da COVID-19, che ha aumentato a livello globale molti dei fattori di rischio per ideazione suicidaria e ha slatentizzato o aggravato disturbi psichiatrici preesistenti. Le persone LGBTI di ogni età presentano un rischio suicidario superiore alla media; nel loro ambito, il rischio è maggiore per le persone transgender. L’adolescenza rappresenta una fase cruciale per lo sviluppo del rischio suicidario, che nella comunità LGBTI appare fortemente correlato all’omofobia familiare e sociale, al bullismo e cyberbullismo e al Minority stress che ne consegue (insieme degli effetti negativi sul benessere psicologico e sulla salute mentale delle minoranze sottoposte in maniera sistematica e continuativa a vessazioni in virtù della loro condizione). Il Minority stress rappresenta l’anello di congiunzione tra stigma sociale nei confronti delle minoranze sessuali e i loro comportamenti suicidari. Il nucleo psicopatologico della suicidalità nella popolazione LGBTI è rappresentato da: depressione, percezione di essere un peso per gli altri per cui la propria auto-eliminazione sarebbe meglio per tutti, sensazione di “intrappolamento” da cui non si intravede una via di uscita. La pressione al cambiamento della propria natura per uniformarsi alle aspettative etero e cis-normate è quello che “uccide” di più i minori LGBTI. Per la prevenzione, appaiono fondamentali il Coming out e il suo sostegno in ambito familiare, scolastico, sociale e per le persone transgender, la terapia affermativa di genere. 

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