Bentornati!
Durante l’estate abbiamo potuto godere delle bellezze della natura e riflettere sulle problematiche sempre più sentite dell’ambiente.
Interessante, pertanto, valutare il punto di vista degli adolescenti circa le problematiche ambientali.
Vi invito alla lettura di una interessante indagine condotta da Laboratorio Adolescenza e l’agenzia di Comunicazione Mediatyche (da sempre impegnata sul tema della sostenibilità), nell’ambito dell’indagine – Adolescenti e “ambiente” di Vita – di Laboratorio Adolescenza in collaborazione con la nostra Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza.
Buona lettura
Gabriella Pozzobon
Adolescenti e ambiente
M.Tucci
Interessati ai problemi legati all’ambiente e convinti che alla salvaguardia dell’ambiente possa contribuire chiunque (adolescenti compresi) con comportamenti adeguati.
Discrete conoscenze sulle tematiche ambientali (talvolta inaspettate), ma anche un po’ di idee confuse (forse non più degli adulti). Questo il quadro di sintesi che emerge da un approfondimento realizzato da Laboratorio Adolescenza e l’agenzia di Comunicazione Mediatyche (da sempre impegnata sul tema della sostenibilità), nell’ambito dell’indagine – Adolescenti e “ambiente” di Vita – di Laboratorio Adolescenza e Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza (*).
(*) L’indagine è stata realizzata su un campione nazionale rappresentativo di 1900 studenti di terza media (età 12-14 anni) tra i mesi di gennaio e aprile 2017.
Sorprende positivamente che alla domanda – non semplicissima per un tredicenne – “cosa sono le polveri sottili”, il 48,6% abbia dato – tra quelle proposte – la risposta corretta (particelle solide e liquide disperse nell’atmosfera – sia naturalmente sia prodotte dall’uomo – che possono contenere pericolosi inquinanti) e solo il 2,4% le ha assimilate a “residui della polvere casalinga spesso fastidiosi per chi soffre di allergie”.
Tra le cause maggiori dell’inquinamento cittadino il 67% ha indicato le automobili e il 64,6 le industrie. A grande distanza viene indicato il riscaldamento delle case (22,1%) e solo il 7% lo imputa all’agricoltura.
E tra i comportamenti individuali che possono contribuire alla protezione dell’ambiente gli adolescenti hanno coerentemente indicato l’uso moderato dell’auto, a vantaggio di mezzi pubblici e bicicletta, ma soprattutto la raccolta differenziata che certamente sentono più alla loro portata,
Ed è per questo che si è voluto analizzare l’aspetto con maggior dettaglio.
Ad effettuare – in famiglia – la raccolta differenziata risulta essere l’82% del campione con una forbice notevole che va dal 90,4% del Nord Est al 51,7% delle Isole. Il rifiuto più “differenziato” risulta essere la plastica (83,7%) seguito a ruota da carta/cartone (81,9%) e da vetro (80,3%); i meno differenziati pile (43,4%) e farmaci (40,9%). Una contraddizione considerando che gli stessi adolescenti affermano che pile e farmaci, insieme ai materiali elettrici/elettronici, siano tra i più importanti da differenziare. Cosa impedisce loro di impegnarsi nella raccolta differenziata di tali prodotti?
Nella “differenzazione” emergono, con qualche comprensibile ingenuità in più, le stesse lacune informative che spesso si riscontrano anche negli adulti. Oltre il 10% degli adolescenti intervistati è convinto che per differenziare correttamente la gomma da masticare o il cartone della pizza con qualche avanzo di cibo dentro, si dovrebbe andare all’isola ecologica, mentre lo stesso cartone della pizza sporco il 30% lo smaltirebbe nella campana della carta. Anche la tazzina di ceramica finirebbe in prevalenza (37%) nel posto sbagliato (la campana del vetro) e non nell’indifferenziata (31%) e solo l’8,6% smaltirebbe correttamente lo scontrino del supermercato nell’indifferenziata e non nella carta (80,3%).
D’altra parte il 23% del campione è consapevole (forse più degli adulti) che ci vorrebbe più informazione per gestire correttamente e far progredire l’abitudine alla raccolta differenziata. Anche se lo strumento più efficace per far aumentare la raccolta differenziata sarebbe, a loro avviso, la raccolta porta a porta (39,5%).
Interessante osservare che sia pure la grande maggioranza degli adolescenti sia consapevole che la raccolta differenziata è un obbligo per chiunque produca rifiuti, viene prevalentemente vista come qualcosa di legato alle famiglie piuttosto che ad uffici, negozi, botteghe artigiane. Anche questo è un segnale evidente che c’è una carenza d’informazione che bisognerebbe colmare.
Maurizio Tucci