KAMILA VALIEVA, IL DOPING E GLI ADOLESCENTI CAMPIONI

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Il caso– La vicenda dell’adolescente russa campionessa di pattinaggio artistico su ghiaccio incappata nel doping alle Olimpiadi di Pechino di febbraio 2022 è nota ai più per l’enorme risalto internazionale che ha avuto.

La protagonista – Kamila, bellissima, carismatica e di talento, è una superstar della sua disciplina, definita dai media con appellativi roboanti quali “la piccola dea del ghiaccio”, la “golden girl del pattinaggio di figura” o “la regina bambina sui pattini”. “Miss Perfect” è invece il soprannome che le hanno affibbiato i suoi oltre 530 mila follower su Instagram.

Il farmaco – La sostanza rinvenuta nel sangue della campionessa è la trimetazidina. Si tratta di un farmaco utilizzato nel trattamento dell’angina pectoris per la sua azione anti-ischemica. È stata inserita dal 2015 dal Codice mondiale antidoping nella categoria “S4” della lista dei farmaci vietati (Modulatori ormonali e metabolici).

Le conseguenze– La ragazza, sottoposta ad enorme pressione, non si è classificata nemmeno terza, da favorita che era per l’oro. E’ mancato in questa vicenda il rispetto per una ragazza di soli 15 anni, i suoi sogni, i suoi sacrifici, le sue emozioni. Che prima che essere atleta è un essere umano e per di più poco più di una bambina. Una ragazzina che ha pagato a caro prezzo colpe non sue, vittima di giochi più grandi di lei.

Riflessione – Lo sport è una “buona medicina” per bambini e ragazzi, ma gli adulti devono fare attenzione a non inculcare nel giovane la “sindrome del campione” o cadere nella trappola di proiettare nei figli le proprie ambizioni e desideri di rivalsa. Devono sempre considerare che per i giovani lo sport deve essere piacere, socializzazione e divertimento e non ossessione e agonismo, anche perché lo stress causa alla lunga demotivazione, abbandono e rifiuto dell’attività sportiva. Ai ragazzi che fanno sport, a qualsiasi livello, va chiarito che un fallimento non significa una sconfitta personale e che il proprio valore di individuo non si misura dai successi riportati.

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https://www.tuttosanita.com/il-caso-kamila-valieva-una-riflessione/?fbclid=IwAR2A0uMzlL7xXy1kU_haY-VsMmXumkGlGsTumjISqqFreuga7sAyL0hIf4E

Per approfondire:

Biological maturation of youth athletes: assessment and implications. Robert M Malina, Alan D Rogol, Sean P Cumming et al. Br J Sports Med. 2015 Jul;49(13):852-9. doi: 10.1136/bjsports-2015-094623.

Exploring interactions between maturity status and playing time with fluctuations in physical fitness and hormonal markers in youth soccer players. Ebrahim Eskandarifard, Hadi Nobari, Mustafa Sogut, et al. Sci Rep. 2022 Mar 16;12(1):4463. doi: 10.1038/s41598-022-08567-5