Matteo Lancini, psicoterapeuta dell’età evolutiva e direttore del centro Minotauro, ammonisce: “La crisi dei
giovani di oggi è innanzitutto una crisi dei genitori. Riprendiamo i figli con il cellulare dalla prima ecografia
morfologica fino ai 12 anni e oltre e poi se loro prendono il cellulare in mano gli diciamo che hanno una
dipendenza. Siamo noi adulti ad essere fragili e dipendenti. Li abbiamo chiusi in casa per sentirci più sicuri
che fossero al riparo dai rischi e ora arriviamo ai divieti. È una semplificazione. Apriamo piuttosto con loro
un reale dialogo sulle emozioni che sentono. I genitori di oggi vivono di ambizioni e narcisismo sui figli: ‘Sii
te stesso a modo mio’, sembrano dirgli. Oggi gli adolescenti si prendono carico di fragilità madre e padre. Se
non si interviene avremo una diaspora dalla scuola. Il fenomeno dell’abbandono maschile è l’equivalente
dei disturbi alimentari per le ragazze”.
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