La Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza a favore dei minori con Disforia di genere

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SIMA, unitamente ad altre 11 Società Scientifiche, ha prodotto una dichiarazione per rassicurare la popolazione relativamente all’utilizzo della triptorelina quale bloccante transitorio e reversibile della pubertà nei minori transgender e gender-diverse, prescritto secondo determina AIFA 21756/2019 del 25/02/2019 in base al giudizio di una equipe multidisciplinare e specialistica composta da neuropsichiatri dell’infanzia e dell’adolescenza, psicologi dell’età evolutiva, bioeticisti ed endocrinologi. Il comunicato nasce per fare chiarezza a seguito di notizie disinformanti e confondenti comparse sugli organi di stampa e dell’ispezione all’Ospedale Careggi di Firenze ordinata dal ministro della Salute, dopo un’interrogazione parlamentare di Maurizio Gasparri, per verificare la correttezza delle modalità di prescrizione della triptorelina ai minori con disforia di genere. A difesa dei diritti di questi soggetti e delle loro famiglie, sono scese in campo ben 12 Società scientifiche nazionali: Associazione Culturale Pediatri (ACP), Associazione Italiana della Tiroide (AIT), Associazione Medici Endocrinologi (AME), Osservatorio Italiano di Identità di Genere (ONIG), Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità (SIAMS), Società Italiana di Diabetologia (SID), Società Italiana di Endocrinologia (SIE), Società Italiana di Pediatria Endocrinologia e Diabetologia (SIEDP), Società Italiana Genere identità e Salute (SIGIS), Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza (SIMA), Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA-sezione di Psichiatria), Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS). Nel Comunicato congiunto, affermiamo che: «La triptorelina, un bloccante transitorio e reversibile della pubertà, è un farmaco salva-vita nei giovanissimi transgender e gender diverse, prescritto solo dopo attenta valutazione multiprofessionale, il cui scopo non è né castrare chimicamente e definitivamente, né modificare orientamento e identità sessuale, ma dare tempo ai giovani sofferenti e alle famiglie di fare scelte ponderate e mature, impedendo stigma sociale, autolesionismi e suicidi». Ricordiamo che la letteratura internazionale riporta l’effetto benefico dell’utilizzo degli analoghi del GnRH in quegli adolescenti transgender e gender-diverse che presentano importante sofferenza e contribuisce a prevenire il rischio di sviluppare ansia, depressione, abbandono scolastico, isolamento sociale, mancata relazione tra i pari, sino ad arrivare ad atti di autolesionismo e suicidio. A questo link potrete leggere il Comunicato congiunto dei Presidenti ACP, AIT, AME, ONIG, SIAMS, SID, SIE, SIEDP, SIGIS, SIMA, SINPIA (sezione di psichiatria) SIPPS:

https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=119868