Si è tenuta dal 15 al 21 maggio 2023 la “Settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale”. Obiettivo dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) è un consumo medio di meno di 5 grammi al giorno (corrispondenti a circa 2 grammi di sodio: il contenuto di un cucchiaino da tè). A livello globale, il consumo giornaliero di sale è in media circa il doppio e pochi Stati hanno preso provvedimenti. La riduzione dei consumi salverebbe molte vite. Anche in Italia la situazione è in miglioramento ma non ideale. Gli studi dicono che già da bambini c’è un consumo di sodio eccessivo. Il tema della settimana 2023 è “Ditch the salt” (“Abbandona il sale”). Ciò può avvenire sia a livello delle preparazioni industriali che delle scelte del singolo. Un consumo eccessivo di sale favorisce ritenzione idrica e aumento della pressione arteriosa, con conseguente incremento del rischio di patologie cardio-cerebrovascolari quali infarto del miocardio e ictus cerebrale. L’eccesso di sale è stato associato ad altre complicazioni, quali malattie renali, tumori, in particolare dello stomaco, osteoporosi, obesità, diabete, dipendenza. Studi sui topi suggeriscono che troppo sale causi anche immunodepressione, demenza, disbiosi intestinale, danni al nascituro durante la gravidanza. Neanche troppo poco sale va bene, però: un importante studio, pubblicato su BMJ, condotto dal gruppo internazionale PURE (Prospective Urban Rural Epidemiological) suggerisce di elevare la raccomandazione dell’Oms fino a massimo 3-5 grammi di sodio al giorno, per le sue funzioni essenziali nel metabolismo.
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