In pieno divampare dell’epidemia da Covid-19, il dilemma se sia da preferire la scuola in presenza o in Didattica a Distanza (DaD) è forte, il dibattito acceso.
I “pro” scuola in presenza:
1. Sicurezza delle scuole. Grazie ai protocolli attuati, gli istituti e le aule sono luoghi sicuri e controllati.
2. Importanza della scuola per i ragazzi. La scuola in presenza svolge un insostituibile ruolo di luogo di crescita psico-sociale ed educativa.
3. Problemi organizzativi ed economici per le famiglie se i figli devono restare a casa.
Invece i “contro” la riapertura delle scuole:
1. Rischio epidemico. Far circolare di nuovo gli 8 milioni italiani di studenti durante il picco della variante Omicron aumenterà ulteriormente la curva dei contagi, che al momento vede oltre 2 milioni di Italiani positivi.
2. Mancato adeguamento delle scuole. In Italia non sono stati effettuati interventi strutturali per assicurare un maggiore distanziamento in classe, acquisizione di nuove aule, installazione di sistemi di ricambio d’aria.
3. Mancato aumento dei trasporti pubblici.
4. Gestione delle quarantene nelle classi complicata. Il protocollo di gestione delle positività in classe è alquanto articolato e complesso, tiene conto di diverse variabili e soggetto a continue modificazioni, rischiando di creare caos se i casi aumentano.
5. Mancata attuazione di test periodici di screening per l’individuazione di soggetti asintomatici o pre-sintomatici. Il Piano di monitoraggio della circolazione di SARS-CoV-2 nelle scuole dell’Istituto Superiore di Sanità non prevede uno screening periodico e sistematico.
In conclusione, ricordiamo quanto afferma l’OMS: “Anche se, quando l’incidenza di casi di Covid-19 in una comunità è molto elevata, la chiusura delle scuole diventa una misura necessaria, le scuole devono essere tra gli ultimi luoghi a chiudere e i primi a riaprire”.
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