Usura e azzardo. Un mix micidiale. Sempre più adolescenti coinvolti

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Parla il presidente della Consulta nazionale antiusura San Giovanni Paolo II, Luciano Gualzetti: “Il gioco d’azzardo, nel nuovo scenario di grave crisi socio-economica, rappresenta l’anticamera dell’usura. Tutte le situazioni di impoverimento di una persona o una famiglia, oggi più frequenti, espongono al rischio di usura. L’azzardo si collega all’indebitamento sia come causa, perché giocando ci si indebita, sia come effetto, perché giocando si spera di risolvere i problemi economici. Poi si trasforma in dipendenza. Molti giocatori patologici finiscono in mano agli usurai. L’usura è un fenomeno molto nascosto che spesso emerge solo di fronte a casi drammatici come il suicidio. Le Fondazioni individuano le persone sovraindebitate, che iniziano la cosiddetta staffetta dei debiti, cioè pagano i debiti con altri debiti, offrendo dei prestiti, attraverso banche convenzionate, che azzerano tutti gli altri debiti e si entra in un unico debito nei confronti di queste banche. Se necessario interviene in aiuto la Caritas. Obiettivo finale è che queste persone possano riacquistare dignità finanziaria e rientrare nell’economia normale. Inoltre, le Fondazioni svolgono un lavoro preventivo dell’usura e dell’azzardo, promuovendo il valore di un rapporto responsabile col denaro. Purtroppo, oggi ci sono molti giovani attratti dall’azzardo, soprattutto dalle scommesse dello sport, persino adolescenti, che on line aggirano il divieto agli under 18. Lo Stato deve uscire dall’ambiguità di promuovere, da una parte, il gioco d’azzardo per avere degli introiti erariali e, dall’altra, sobbarcarsi la cura delle patologie che produce”.

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