Adolescenti: Ascoltare il grido d’aiuto di un 14enne

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L RAGAZZO: “dopo anni di violenze, non voglio tornare da lei”.
21 ottobre 2009 (DIRE – Notiziario Minori)

Una accorata richiesta di aiuto e’ giunta lunedi’ alla Societa’ italiana di medicina dell’adolescenza (Sima), da parte di un adolescente di 14 anni, di Catanzaro, che racconta una lunga storia di maltrattamenti e violenze, sia fisiche che psicologiche, da parte della madre.

Una storia drammatica per le sue dinamiche, caratterizzate da ricoveri ripetuti per fratture e lesioni unitamente a litigi tra i genitori, da un certo periodo in poi separati.

Sembra incredibile che nessuno (sanitari, assistenti sociali, insegnati, forze pubbliche, giudice minorile, etc) non abbia mai sospettato niente nei 12 anni di violenza che, a detta del ragazzo, hanno caratterizzato la sua vita.

E adesso, il minore e’ costretto a tornare a vivere con la madre, quando preferirebbe restare col padre, lontano, e’ la sua richiesta, dalle violenze subite.

“Molti aspetti sicuramente rimangono da definire da parte delle autorita’ competenti – dichiara Silvano Bertelloni, presidente Sima – prima cio’ avviene, meglio e’ per tutti gli attori coinvolti in questa vicenda”.
Bertelloni poi, parlando a nome della societa’ scientifica che rappresenta, lancia un appello a tutti coloro che, a vario titolo, possono entrare in questa vicenda:

“La Sima ritiene che quando un adolescente in difficolta’ chiede aiuto, debba essere ascoltato ed aiutato qualunque sia la modalita’ della richiesta.

Le istituzioni dovrebbero inoltre adoperarsi per garantire la sicurezza e la salute (benessere fisico, psichico e sociale) del giovane, con i vari strumenti legislativi disponibili fino al completo chiarimento della vicenda”.

E conclude:

“A questo proposito, si dovrebbero valutare anche le capacita’ decisionali del cittadino-adolescente ai fini di una scelta consapevole per il suo benessere”.