Lo psichiatra Mauro Cibin, coordinatore scientifico del Centro Soranzo, comunità terapeutica di tipo psicoterapico nei pressi di Venezia, spiega perché il consumo di alcol tra i giovani in Italia ha raggiunto livelli allarmanti: “I dati della Relazione al Parlamento in materia di alcol e problemi alcol correlati, presentata a fine giugno dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci, mostrano, rispetto all’anno precedente, aumento del consumo occasionale, mentre continua a registrarsi la tendenza di un progressivo incremento della quota di donne consumatrici; i comportamenti a rischio sul consumo di alcol nella popolazione giovanile sono particolarmente diffusi nella fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni. Da anni stiamo assistendo nei giovani a un cambiamento delle modalità del bere, passando da un consumo tradizionale italiano, tipico dei Paesi mediterranei, come accompagnamento al cibo, con piccole quantità di alcolici, soprattutto vino, ai pasti tutti i giorni, a un consumo concentrato nello svago e nei momenti del divertimento, un consumo che non è alimentare, ma ha una finalità ricreativa, caratterizzata dalla ricerca di sballo, euforizzazione, ubriacatura. Questo è un modo di bere, tipicamente nordeuropeo, che non comporta necessariamente una maggior quantità globale di consumo di alcolici, ma è più pericoloso: aumentano gli incidenti, i reati, le risse, le patologie, i problemi acuti. Poi spesso l’uso di alcol si associa a droghe, problemi dell’alimentazione, problemi psichici dell’area depressiva, comportamenti violenti e antisociali, comportamenti di ritiro. Il disagio personale sta aumentando dal Covid in poi. In questo mutato panorama, accanto ai programmi di cura, che richiedono una presa in carico globale da persone esperte, sono necessari interventi preventivi, sia di tipo legislativo sia di tipo educativo. Un esempio di intervento legislativo che si è dimostrato molto efficace è il controllo sistematico dell’alcolemia alla guida. Gli interventi preventivi a carattere educativo dovrebbero essere effettuati diffusamente negli ambienti frequentati dai giovani, quali la scuola.
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