Carissimi Soci,
con la nostra rubrica New Folia, desideriamo aggiornarvi su un interessante e difficile tema: la “disforia di genere” .
Prendendo spunto da un interessante lavoro comparso recentemente in letteratura “Assessment and support of children and adolescents with gender dysphoria,” [Arch. Dis. Child., p. archdischild-2018-314992, Apr. 2018], si sono valutati gli aspetti più controversi e dibattuti su tale tematica.
La relazione che intercorre tra i concetti di sesso biologico e genere è alla base di forti controversie in ambito sociale, culturale e politico.
Il termine sesso viene utilizzato generalmente per distinguere una persona in “maschio” o “femmina” sulla base dei caratteri sessuali biologici primari e secondari assegnati alla nascita.
Il concetto di genere, invece, si sviluppa come risultato dell’interazione di più fattori sia interni che esterni con connotazione sociale, culturale e psicologica. Con tale termine ci si riferisce a quello che, secondo i canoni e le aspettative della società, viene ritenuto appropriato come “maschile” e “femminile”.
Il processo tramite cui la persona riconosce, aderisce o si distanzia dalle caratteristiche tipiche del genere maschile o femminile costituisce l’identità di genere, ovvero la percezione psicologica interna di sé come appartenente ad uno o all’altro genere.
Il binarismo della definizione di genere come “maschile” o “femminile” è stata più volte messa in discussione per la presenza di uno spettro più ampio di condizioni in cui gli individui si identificano in modo transitorio o parziale con un genere diverso da quello assegnato alla nascita, i cosiddetti transgenders, senza che questo comporti l’effettivo desiderio di intraprendere una riassegnazione chirurgica del sesso.
Negli ultimi anni si è visto un aumento del numero di giovani che si pongono domande sul loro genere sia in senso binario che non-binario; in alcuni casi questa situazione viene vissuta con ansia e disagio. È pertanto necessario un approccio multidisciplinare tra varie figure professionali in modo da creare un percorso condiviso tale da supportare psicologicamente ed accompagnare nel percorso di identificazione di genere il paziente con gender disforia.
Buona lettura!
Gabriella Pozzobon
EDIZIONI PRECEDENTI…
Carissimi Soci,
riprendiamo, con rinnovato entusiasmo, la pubblicazione del “FOLIA SIMA” che da oggi si chiamerà “NEW FOLIA SIMA“. Rimarrà una pubblicazione periodica diffusa tra i Soci via e-mail con temi di interesse generale, lavori della letteratura o segnalazioni di libri, notizie su progetti, leggi e attualità che riguardano la Società degli Adolescenti.
Comunque il format sarà molto dinamico e potrà variare anche in base alle Vostre indicazioni, che ovviamente attendiamo con grande entusiasmo.
Un caro saluto da parte di tutto il Consiglio Direttivo,
Gabriella Pozzobon
Cari Soci,
come sapete, nell’ultimo anno il Consiglio Direttivo della SIMA ha cercato di rinforzare i rapporti all’interno della nostra Società attraverso un’implementazione del sito Web e con la realizzazione di una news-letter – inviata via e-mail – per rendere tutti i Soci partecipi delle attività della SIMA.
In questa ottica, il Consiglio Direttivo ha deciso di dar vita anche a “Folia SIMA”. Un bimestrale diffuso tra i Soci solo via e-mail con brevi aggiornamenti su temi di interesse generale trattati in modo eminentemente pratico, segnalazioni di lavori della letteratura o libri, notizie su progetti, leggi e attualità che riguardano la società degli adolescenti.
Comunque il format sarà molto dinamico e potrà variare anche in base alle indicazioni dei Soci, che ovviamente sono invitati a collaborare.
Il Coordinamento editoriale è stato affidato a Giampaolo De Luca, che sarà affiancato in redazione dalle Colleghe della Commissione Giovani.
Ringrazio, anche a nome di tutto il Consiglio Direttivo, Giampaolo e le sue collaboratrici per l’entusiasmo con cui hanno aderito a questa nuova iniziativa.
Naturalmente, Folia SIMA non ha alcun conflitto con il nostro organo ufficiale, la Rivista Italiana di Medicina dell’Adolescenza, in quanto i due strumenti hanno finalità differenti e anzi a mio modo di vedere ben si integrano al fine di dare sempre più applicazione all’articolo 3 del nostro Statuto (“favorire la cultura adolescentologica, con particolare riguardo a quella di competenza medica, tra i pediatri italiani”).
Un caro saluto da parte di tutto il Consiglio Direttivo,
Silvano Bertelloni
– FOLIA SIMA 00 – Gennaio 2010
– FOLIA SIMA 04 – Ottobre 2010